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Traduttori

Come lavorare al meglio con i traduttori?

Se nella tua attività o per i tuoi studi hai bisogno di traduttori, ecco per te una guida pensata per migliorare questo aspetto.

La traduzione è una cosa semplice, no? Prendi un testo e cambi la lingua. Voilà, eccoti la traduzione. Beh, non è così semplice. Lo abbiamo chiesto a Carlotta ACME, traduttore italiano inglese e inglese italiano, che riceve spesso richieste da clienti insoddisfatti della collaborazione con precedenti traduttori.

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Di frequente questa insoddisfazione è causata da qualche manchevolezza da parte del traduttore stesso: sviste, insufficiente ricerca di informazioni, mancanza di revisione finale, addirittura veri e propri errori linguistici. Ma ci sono anche casi in cui il cliente avrebbe potuto facilmente evitare questi disguidi con pochi semplici accorgimenti.

Vediamo i principali accorgimenti.

Lavorare al meglio con i traduttori, primo: selezionare i contenuti da tradurre

Sembra scontato, ma succede spesso che vengano chieste traduzioni per testi che devono ancora essere rivisti o non ancora approvati dal cliente, o che contengono parti non da tradurre. Per esempio, prima di mandare in traduzione i testi di un sito web bisogna verificare quali contenuti di quel sito è veramente utile tradurre, se sono tutti di interesse per il mercato straniero a cui si rivolge, se è addirittura necessario produrne altri, diversi dalla versione in italiano. Questo vale per qualsiasi tipo di materiale: brochure, descrizioni di prodotto, documenti tecnici, procedure, ecc. Mandare al traduttore testi definitivi, già rivisti e pronti per essere lavorati riduce molto i tempi di traduzione e ottimizza l’investimento.

Secondo: lavorare con traduttori professionisti, preferibilmente con esperienza nel settore

Conoscere una lingua non vuol dire essere in grado di tradurre. Certo, si può risparmiare (anche parecchio) affidando le proprie traduzioni a un dipendente che conosce bene la lingua, o peggio a parenti e conoscenti volenterosi, o ancora peggio a traduttori improvvisati. Ma nel medio e lungo termine questo non paga, anzi, può costare molto. Utilizzare traduzioni malfatte da traduttori non professionisti “nuoce gravemente alla salute” dell’immagine aziendale sui mercati esteri, sia con clienti potenziali che acquisiti. La traduzione deve riflettere la professionalità e l’affidabilità di un’azienda: che credibilità può offrire un’impresa che non si cura della qualità della propria comunicazione? Senza contare l’ulteriore costo della ritraduzione del materiale per ovviare all’errore…

Terzo: fornire materiale e informazioni di contesto

La maggior parte dei committenti dà per scontato che il traduttore sia onnisciente, e ciò che non sa può essere facilmente reperito. Questo è in parte vero: il traduttore dovrebbe avere esperienza nel settore di riferimento e conoscere la terminologia corretta per eseguire una traduzione di qualità. Dovrebbe anche svolgere ricerche per ovviare ad eventuali lacune nelle proprie conoscenze. Tuttavia, persino il più esperto traduttore tecnico non può essere un “tuttologo” con una padronanza capillare di tutti gli argomenti dalla fisica quantistica alla cucina molecolare. Inoltre, ci sono informazioni che solo il cliente può fornire: lo stile caratteristico dall’azienda, la terminologia utilizzata internamente, il contesto – il cosiddetto background – nel quale è inserito il testo da tradurre, a chi si rivolge il materiale, ecc. Infine, è utilissimo avere un glossario a cui attingere nei casi in cui è necessario garantire la coerenza con materiali precedentemente tradotto da altri.

Quarto: essere disponibili a rispondere a domande e fornire spiegazioni

Se il vostro traduttore fa domande (intelligenti) sul materiale su cui sta lavorando, siatene contenti: è un ottimo segno. Il professionista vuole sempre assicurarsi di avere compreso tutto bene e di lasciarsi influenzare il meno possibile dalla propria interpretazione del testo. Quindi, siate disponibili a dedicare qualche minuto alle domande del traduttore, fornendo risposte e chiarimenti; sarà di grande vantaggio alla qualità del lavoro e ne sarete molto più soddisfatti.

Quinto: materiale creativo? Allora avete bisogno di un transcreator

Avete del materiale creativo da traduttore, come brochure o campagne pubblicitarie? Lo stile del testo che dovete fare tradurre è importante come il contenuto? Contiene umorismo, calembour, ironia, giochi di parole? Allora probabilmente il professionista che cercate non è un semplice traduttore, ma una specie più rara: il transcreator. Molti clienti hanno bisogno di questa figura, la cui esistenza è sconosciuta ai più. La transcreation è l’arte di tradurre testi creativi non traducibili con metodi ordinari, come spiega Carlotta ACME nell’articolo La Transcreation: cos’è, a cose serve e perché è diversa dalla traduzione

Quindi, se il vostro materiale rientra in questa categoria, rivolgetevi fin da subito alla giusta figura professionale, risparmierete tempo e denaro.

Conclusioni

Come abbiamo visto, il cliente può fare molto per lavorare al meglio con i traduttori ed ottenere da loro un buon lavoro. Tuttavia, ça va sans dire, un traduttore che si rispetti cercherà sempre di dare il massimo ai propri clienti, sia in termini di relazione che di qualità del risultato. È questa la filosofia di Carlotta ACME, traduttore professionista e transcreator, che garantisce traduzioni corrette da un punto di vista linguistico oltre che fluide e naturali come un testo scritto direttamente nella lingua di destinazione, accompagnate da un servizio sartoriale fatto per adattarsi alle esigenze del cliente.

perché i migliori traduttori sono