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Bussola Versilia programma Giugno

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Il programma di Giugno della discoteca Bussola Versilia è all’insegna dei grandi appuntamenti con i protagonisti della scena hip hop italiana. Lazza, Geolier, Sacky e Valepain saranno i protagonisti delle prime 3 serate di Giugno targate Bussola Versilia. Appuntamenti da TUTTO ESAURITO e da prenotare quanto prima.

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Ecco i contatti ufficiali di DiscotecheVersilia.it che puoi usare per riservare il tuo tavolo alla discoteca Bussola o la tua cena:

Sabato 4 Giugno Lazza

lazza discoteca bussola

  • Cene alla carta
  • SUPER PRIVÈ LATERALE & PRIVE CONSOLE da 600 (fino a 10 pax)
  • Tavoli pista da 500 o 400 (fino a 10 pax)
  • Ingresso in prevendita 30 (senza drink)
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Sabato 11 Giugno Geolier

geolier discoteca bussola versilia

  • Cene alla carta
  • SUPER PRIVÈ LATERALE & PRIVE CONSOLE da 600 (fino a 10 pax)
  • Tavoli pista da 500 o 400 (fino a 10 pax)
  • Ingresso in prevendita 30 (senza drink)
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Sabato 18 Giugno Sacy Valepain

sacky valepain bussola versilia

  • Cene alla carta
  • SUPER PRIVÈ LATERALE & PRIVE CONSOLE da 500 (fino a 10 pax)
  • Tavoli pista da 450 o 350 (fino a 10 pax)
  • Ingresso in prevendita 25 (senza drink)
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Chi è Lazza?

ll protagonista della serata di Sabato 4 Giugno alla Bussola Versilia

da https://www.bohmagazine.it/

lazza bussolaLazza, pseudonimo di Jacopo Lazzarini, è un rapper e produttore milanese classe 1994.

Cresce a Calvairate e studia pianoforte al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Sin da giovanissimo si fa notare come freestyler partecipando a numerosi contest in giro per l’Italia.

Tra il 2010 e il 2011, compare su YouTube con i primi pezzi in compagnia di Giaime che ai tempi si faceva chiamare Young Caesar. Con il giovane Mula fonda il collettivo Zero2, composto da Giaime, Lazza, Mastarais, Roman e Martinez (oggi conosciuto come Tinez), a cui s’aggiunse poi il produttore Mau.

Il 5 novembre 2012 Lazza pubblica Destiny Mixtape che tra i feat. vantava la presenza di Giaime, Infa e Paska.

Nel 2013 entra nel roster della Blocco Recordz e il 29 dicembre 2014 pubblica in free download K1, il suo primo mixtape, in cui spicca la collaborazione con Emis Killa in #NSSAUC.

Il 18 giugno 2015 esce Keta Music Vol.2, secondo mixtape della trilogia di Emis Killa, in cui Lazza collabora per le tracce B. Rex Bestie e Bella Idea.

Il 20 marzo 2016 esce Mitridate, album d’esordio di Axos, in cui collabora alla traccia Ricco Mai. Nello stesso anno partecipa al format Real Talk condotto da Bosca e Kuma. Il 12 dicembre esce DDA, primo singolo con 333 Mob che comprende anche Slait e Low Kidd.

Il 14 aprile 2017 esce Zzala, il suo album d’esordio, con le collaborazioni di Salmo e Nitro per MOB. Ad agosto esce I.B.F.M. featuring Low Kidd. L’8 dicembre esce Pezzi di Night Skinny, in cui collabora alla traccia Houdini.

A marzo 2018 esce Lario RMX con la collaborazione di Fabri Fibra. Nel corso dell’anno escono le collaborazioni con Nitro per Passepartout, Low Kidd per N3W FRI3NDS e Zuno Mattia per Bad RMX.

Il 1 aprile esce I.B.F.M. RMX a cura di tha Supreme, nuovo acquisto in casa Machete. Il 13 luglio esce Porto Cervo, singolo certificato platino prodotto da Lazza e Low Kidd che anticipa il suo nuovo album.

L’1 marzo 2019 esce Re Mida, il suo secondo album, interamente prodotto da Lazza e Low Kidd. Il disco presenta le collaborazioni di Fabri Fibra, Izi, Tedua, Luchè, Guè Pequeno, Giaime e Kaydy Cain. Il 4 ottobre esce la riedizione Re Mida Aurum e Re Mida Piano Solo con le collaborazioni aggiuntive di Capo Plaza, Sfera Ebbasta, Emis Killa e Elodie.
Il 5 aprile esce 68 (Till The End) di Ernia con cui collabora per Il Mondo Chico, mentre il 24 maggio esce Male O Bene di Beba, prodotta da Young Miles.

Il 5 luglio esce Machete Mixtape Vol.4 in cui collabora con Salmo per Ho Paura Di Uscire 2, Bud Spencer e Sugar.
Le altre collaborazioni del 2019 sono con Night Skinny nella title track di Mattoni, con tha Supreme in gua10 nel suo album 23 6451 (Le Basi) e con Salmo, Dani Faiv e Nitro per Charles Manson (Buon N***** 2).

Nel 2020 collabora con Elodie per Vado a ballare da sola, con Giaime e Emis Killa per Parola, con Nitro per Okay?! e con Marracash per Sport RMX con Luchè, Paky e Taxi B, aggiunta nell’album Persona.

L’8 aprile 2022 uscirà Sirio, il suo quarto album ufficiale con la partecipazione straordinaria di Tory Lanez.

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Chi è Geolier?

Il protagonista di Sabato 11 Giugno alla Bussola

da https://www.rollingstone.it/

geolier bussola

È uno dei rapper da tenere d’occhio. Ha fatto feat con Guè, Noyz Narcos, Sfera. Racconta una Secondigliano che non è solo ‘Gomorra’ e col prossimo disco vuole «sdoganare del tutto l’uso del napoletano»

La prima volta che abbiamo scritto di Geolier sulle pagine di Rolling Stone è stato nel 2018, quando un Sick Luke già in grande ascesa lo definiva «un ragazzo giovane e fortissimo di Napoli di cui tutti si accorgeranno». Ai tempi Emanuele, questo il suo vero nome, aveva appena 18 anni. «Con lui ci conosciamo da un sacco», racconta al telefono. «È stato il primo, tra i producer già famosi, a scrivermi e a chiedermi di andare a trovarlo per collaborare. I nostri primi pezzi risalgono al 2018».

Liam

Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: il successo con uno street single diventato virale e l’album di debutto Emanuele. È già al lavoro su un secondo disco, ci svela, anche se non vuole dire di più, se non che sarà nel solco di quello precedente: «Mi limito a dire che voglio continuare a portare avanti la bandiera della lingua napoletana», dice misterioso.

Ma chi è Geolier, esattamente? Il nome significa “secondino” in francese. «Ho scelto questa parola perché suona un po’ come se fosse uno stilista di alta moda», spiega. «Noi di Secondigliano veniamo chiamati secondini da quelli degli altri rioni, e siccome i rapper usano spesso i nomi dei brand di lusso francesi per fare i fighi – Louboutin, Vuitton – ho provato a rigirare il concetto a modo mio». Nasconde però un messaggio più profondo: «Ci sta la rima in cui citi il brand per mostrare il tuo stile, ma penso che le persone debbano immedesimarsi in quello che dici. Devono soffrire per e con le tue canzoni, in un certo senso».

Foto: Raffaele Morlando

È sicuramente uno dei rapper più talentuosi della sua generazione: anche chi lo ha preceduto si trova concorde su questo, tant’è che i featuring prestigiosi con artisti che hanno il doppio dei suoi anni – tra gli ultimi Guè e Noyz Narcos, ma anche Luchè, che anni fa fu il primo a metterlo sotto contratto con la sua etichetta BFM Music – sono ormai parecchi. «Anche se sono quattro anni che faccio il rap sul serio, di fatto ho iniziato a 10 anni», ricorda. «All’inizio lo tenevo nascosto, non mi piaceva tanto l’idea di espormi con questa cosa. Mi appassionava la musica in generale, ma soprattutto la cultura hip hop: ho toccato un po’ tutte le discipline, dai graffiti alla breakdance al freestyle». Provava una sorta di vergogna però, perché «dalle mie parti ogni tanto ti sfottevano, se dicevi che facevi il rapper. Ma quando sono uscito con il mio primo pezzo, la gente è impazzita».

Il pezzo in questione si intitola P Secondigliano, è una collaborazione con l’amico Nicola Siciliano e trae ispirazione dal suo quartiere. «Avevo voglia di evadere dalla mia realtà. Dove abito io devi fare qualcosa per tirarti fuori». Ai tempi, nonostante la giovanissima età, lavorava già in una fabbrica di lampadari insieme a suo fratello. «Secondigliano l’ho scritta là, al lavoro. Le rime ce le avevo già in testa, non ho neanche dovuto trascriverle». L’ha creata nella sua mente, insomma, «un po’ come facevano Jay-Z e Biggie. È una cosa che ho riprovato a fare anche dopo, ma non mi è mai più riuscita. Oggi ho troppi pensieri, troppe cose che voglio dire, devo annotarle per forza».

All’inizio il brano girava via passaparola sui telefonini della gente. «Quasi nessuno sapeva che ci fossi io dietro, ma piaceva tantissimo. Quando ce ne siamo accorti, abbiamo deciso di lanciare il pezzo e da lì è cominciato tutto. Non ci aspettavamo assolutamente che facesse il botto, però. Io e Nicola ci scommettevamo su: “Vediamo se arriva a 100 mila views”. Per noi era un traguardo immenso, oggi quei numeri li facciamo su Instagram. Eravamo piccoli, non sapevamo neanche bene come gestire tutto quel successo improvviso». Perché di enorme successo si tratta: a oggi, 38 milioni di visualizzazioni solo su YouTube. Partendo dal niente.

Dopo una settimana dall’uscita di P Secondigliano, Geolier ha lasciato il lavoro e si è buttato anima e corpo nella musica, tanto è travolgente l’entusiasmo per quella traccia. All’inizio è tutto un po’ destabilizzante, per lui e per quelli che lo circondano, come la sua famiglia. «Oggi è una grande soddisfazione per tutti loro, ma anche se sanno che economicamente ho più mezzi, non cambia nulla. Mio padre ogni mattina si sveglia e va al lavoro, perché la sua mentalità è quella: non può essere suo figlio a dargli da mangiare», racconta. «I miei sono sempre stati super presenti, e mi hanno aiutato moltissimo a gestire la situazione. Quando ho iniziato a vedere i primi risultati – la fama, i soldi – avevo 18 anni, e giustamente un genitore apprensivo si mette in mezzo, perché sa che è un mare pieno di squali. Ma loro mi sono stati accanto anche facendo un passo indietro, a volte».

Nel 2019 arriva l’album di debutto, intitolato semplicemente Emanuele, «perché sono io, in tutti i modi possibili: l’Emanuele cattivo, quello che sta male, quello che fa il figo con le ragazze. Il normalissimo ragazzo di Napoli, insomma. Ci ho messo tutto me stesso, lavorandoci molto a lungo». Oggi per lui il rap non è solo una valvola di sfogo, ma «ciò che mette il pane in tavola. Ed è anche il modo migliore per capirmi e conoscermi». E per conoscere la sua Secondigliano, tristemente famosa per controversi fatti di cronaca e ritratti cinematografici impietosi. «Molta gente la guarda come se fosse il set di Gomorra. È difficile far capire com’è davvero vivere qui, perché c’è una visione distorta della realtà. Non ci sono solo pistole e criminalità, dall’area a Nord di Napoli sono usciti tantissimi artisti: Enzo Avitabile, i Co’Sang, Mario Musella… C’è un’immensa fame di arte».

Oggi che, dopo il disco di platino per Emanuele, sta lavorando all’album della consacrazione, quel famoso secondo disco che è sempre il più difficile nella carriera di un artista (cit.), ha le idee molto chiare: «Vorrei arrivare a sdoganare del tutto l’uso del napoletano nel mercato discografico. Non sono semplicemente un rapper napoletano, sono un rapper e basta», afferma. «Non penso che abbandonerò il dialetto: magari un domani farò qualche pezzo in italiano per dimostrare che lo so fare, ma c’è un altro sentimento quando scrivi nella tua lingua madre, quella in cui pensi e ragioni. Il mio cervello elabora le rime in napoletano, ed è un processo completamente diverso». D’altronde, ormai anche Sanremo accetta brani in dialetto da oltre 10 anni. «Per adesso non andrei mai al Festival. Ma magari chissà, tra dieci anni cambio idea. Il mio vero obbiettivo di vita è il Grammy Award, piuttosto: se mai lo vincerò posso anche smettere e darmi a qualcos’altro».

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Chi sono Sacky e Valepain?

I protagonisti di Sabato 18 Giugno alla discoteca Bussola Versilia

Sacky

da https://www.chiecosa.it/

sacky bussola versilia

Sacky, il cui vero nome è Sami Abou El Hassan è un rapper milanese di origini marocchine ed egiziane di 19 anni. Con un passato in carcere per rapina e atti violenti, Sacky cerca il riscatto attraverso la musica. Ha avuto un flirt con l’influencer Taylor Mega.

Sacky, il cui vero nome è Sami Abou El Hassan, nasce nel 2001 a Milano
da madre marocchina e padre egiziano. Da sempre appassionato alla musica vive un’adolescenza sbandata: ha precedenti penali per rapina ai danni di un uomo cinese e su un treno. Cerca il riscatto tramite la musica: i suoi video su YouTube hanno milioni di visualizzazioni. E’ un membro del collettivo ed etichetta #RM4E con cui ha realizzato uno dei suoi singoli più famosi, “Seven 7oo”.

Sacky è stato in un carcere minorile per i reati commessi, ma gli è stata concessa la possibilità insieme al suo complice Baby Gang con il quale aveva compiuto un estorsione ai danni di un uomo cinese, di ritrovare la retta via tramite l’associazione Kayros seguiti da Don Claudio Burgio. Sacky al corriere della sera di Milano ha spiegato i motivi per i quali ha commesso quelle rapine:

Non avevo fame e neanche l’affitto da pagare, io rapinavo per comprarmi le belle cose. Oggi ho desideri diversi. Se avessi soldi in tasca aiuterei la mia famiglia

La musica quindi è diventato il suo unico scopo e a tal proposito ha dichiarato:

C’è chi crede che incidere canzoni rap di successo sia un gioco facile, come fare le rapine. Beh non lo è. A me la musica insegna la costanza e la fatica.

Proprio attraverso la comunità Kairos, nel 2021 Sacky ha incontrato il sindaco Beppe Sala insieme a un altro rapper dal passato difficile, Rondodasosa. L’incontro è avvenuto con lo scopo di creare un centro per i giovani del quartiere San Siro che possa dar loro nuove opportunità.

Sacky è un rapper che fa parte dell’etichetta #RM4E. Si tratta di un’etichetta che prende il nome da un collettivo nato nel 2019 a Milano e che comprende i rapper Rondodasosa, Neima Ezza, Sacky, Keta, Kilimoney e Vale pain. Molti di loro hanno realizzato singoli insieme e collaborazioni musicali.

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Valepain

da https://raphaolic.com/

Vale Pain è il nome d’arte del classe 2002 Valerio Paini; da qui Vale(rio) Pain(i). Attualmente è uno dei maggiori esponenti della crew drill milanese Real Music 4E e futura promessa del rap italiano.

Le sue origini sono peruviane però è nato a cresciuto nel quartiere milanese di San Siro, il municipio 7; da qui “Seven 7oo”. Al suo quartiere è legato indissolubilmente, qua incontra i suoi primi amici, che tutt’ora sono gli stessi. Con loro oltre a condividere qualche esperienza al di sopra della legge, condivide la passione per la musica. Il genere che influenza maggiormente sia lui che il resto della crew, stando a quanto dichiarato lui stesso è il rap francese e la UK drill.

L’esperienza musicale inizia non con l’idea di diventare famosi ma bensì per il semplice gusto di divertirsi. Saranno il tempo e gli stream cresciuti a dismisura a indirizzare lui e la sua crew verso quello che si sta rivelando un lavoro vero e proprio. Nasce così il movimento che oggi sta sconvolgendo il rap game; analogamente a come successe nel 2016 con la wave trap.

“Banlieue” è il suo primo singolo ed è ispirato ad una storia che prosegue in “Idol” e “Senza te”; singoli usciti successivamente e contenuti nel suo primo progetto “Goleador” poi seguito dalla repack “Gold Edition”. Si inizia a parlare di lui però da “2020” seguito dalla repack “2020 Youngstar”.

 

 

Vale Pain però è esploso grazie alle due hit “Louboutin” e “Candy”, con Rondo e VillaBanks. È proprio con questi pezzi, infatti, che Vale è stato scoperto dal grande pubblico, imponendosi con uno stile molto acerbo, con rime facili e tante ripetizioni che punta su un immaginario street molto credibile e su una capacità melodica da numero uno.

In virtù di questa sua spiccata propensione alle strofe melodiche e ai ritornelli, il rapper viene chiamato nel BV3 in una traccia che rappresenta il suo esordio nella Serie A del rap italiano, “OMG” (Oh My God) con Hell Raton e sua maestà Guè Pequeno.

Attualmente il punto più alto della sua carriera è il ritornello di “Seven 7oo”, posse track cha ha spopolato e affermato a livello nazionale l’importanza della drill. Quei pochi secondi non sono importanti solo perché melodicamente sono perfetti e piacevoli da ascoltare, ma perché in qualche modo elevano Vale Pain a capo della crew di zona 7.

Per fare un parallelismo che possano capire tutti, la situazione è simile a quando quando Salmo fece il ritornello di “King’s Supreme“. Chi fa il ritornello in posse track di questo livello ha senza dubbio un importanza maggiore.

La sua squadra preferita è il Milan.

Ha dichiarato tempo fa che i suoi 3 rapper preferiti erano: 21 Savage, Emis Killa e Villa Banks.

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